Per soddisfare la domanda crescente del turismo naturalistico, il comune di Barano d’Ischia ha provveduto a pulire e rendere fruibili i suoi meravigliosi sentieri contrassegnati da quattro lucertole di colore diverso. Dopo il Sentiero delle Baie, segnato dalla lucertola di colore blu, siamo andati alla scoperta del Sentiero del Santuario (lucertola viola), con partenza dalla frazione del Vatoliere.
Non c’è un periodo dell’anno particolare in cui è preferibile effettuare queste escursioni. Il clima dell’isola d’Ischia è assai mite e quindi le passeggiate a contatto diretto con la straripante natura ischitana non sono una prerogativa dei soli mesi primaverili ed estivi. Detto questo, è solo in particolari periodi dell’anno che si riescono a vivere sensazioni, cogliere dettagli indissolubilmente legati alla stagionalità.
Settembre, per esempio, è il tempo della vendemmia sull’isola d’Ischia. Lungo i pendii della costa sud-orientale dell’isola, poi, il rito della raccolta dell’uva è ancor più affascinante per la difficile orografia del territorio, in particolar modo per la forte pendenza dei terrazzamenti realizzati lungo i declivi del Monte Schiappone. Ecco perchè effettuare quest’escursione nella seconda metà di settembre è un’esperienza inebriante! L’aggettivo va inteso alla lettera perchè l’odore generoso dell’uva accompagna il viandante per tutto il cammino.
Anche l’udito però vuole la sua parte. In questo caso sono le cicale e le galline il “basso continuo” di una passeggiata tra vigneti, boschi di castagno e panorami mozzafiato.
Ma non è finita qui, perchè l’escursione termina davanti un piccolo santuario della fine del XVI secolo dedicato alla Natività della Madonna, che ricorre l’8 settembre. Attorno la metà degli anni ‘30 del secolo scorso il santuario divenne sede parrocchiale e dal 1953 assunse il titolo di Santa Maria di Montevergine, in ossequio a un antichissimo culto mariano la cui sede storica è la famosa abbazia di Mercogliano, in provincia di Avellino. Il santuario dello Schiappone deve la sua bellezza alla semplicità che ne caratterizza gli interni e l’esterno. È una piccola chiesa a una navata preceduta da un sagrato rustico, in linea con le numerose tracce dell’antica architettura rupestre che si incontrano lungo il cammino. Cantine scavate nel tufo; lavabi in pietra; case diroccate che testimoniano della vocazione prevalentemente agricola dell’isola d’Ischia.
Chi volesse la prova regina dell'identità rurale del territorio non ha altro da fare che proseguire la sua passeggiata oltre la Chiesa. Anziché tornare indietro, basta proseguire per un sentiero in salita che porta a una staccionata con vista panoramica sulla collina della "Sgarrupata". Da lì in un’ora circa di cammino si arriva all’antico borgo contadino di Piano Liguori tra sentieri e vigneti a strapiombo sul mare. La sensazione di piacevole spaesamento rispetto all’Ischia turistica, vacanziera che prevale nell’immaginario collettivo è forte e, soprattutto, serve ad acquisire consapevolezza che l’”altra Ischia”, quella legata all’arte della coltivazione della vite, è storicamente la vera "cifra" di un’isola che è molto di più che una banale stazione balneare.
Il Sentiero del Santuario è contrassegnato dalla lucertola di colore viola.
Il percorso Vatoliere, Chiummano, Schiappone, Scarrupata, Schiappone, Terone, Vatoliere dura 2 ore ca.
Non presenta grosse difficoltà anche se è preferibile non avere bambini troppo piccoli al seguito.
Linea bus n° 5 direzione Maronti. Fermata via Vatoliere.
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