Se si ha il desiderio di una degustazione di vini con denominazione di origine o indicazione geografica, può essere una buona idea fare un tour sull'isola d'Ischia. Non mancano le cantine e le aziende vitivinicole presso le quali bere ottimi prodotti vinificati a chilometro zero. Tanti anche i ristoranti dove poter degustarli insieme ai piatti tipici ischitani. Vino bianco, rosso, rosato, e anche spumante e passito, per un enoturismo di qualità.
Per inciso, la sigla DOP – Denominazione di Origine Protetta – sostituisce o accompagna, a livello europeo, quelle di Denominazione di Origine Controllata (DOC) e Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), che comunque hanno ancora valore a livello nazionale. Stesso discorso per la sigla IGP – Indicazione Geografica Protetta – che può sostituire quella italiana IGT (Indicazione Geografica Tipica). I vini che afferiscono a queste categorie si distinguono da quelli generici (con o senza annata e vitigno).
Un'esperienza enologica amplificata dal paesaggio, del Monte Epomeo e delle colline, plasmato dai terrazzamenti con i vigneti fino al mare, in quei tratti di costa dove le pareti di roccia tufacea non declinano. Un tempo le campagne arrivavano fin sulle spiagge. Attualmente è nel comune di Forio, nella zona occidentale tra la fascia costiera e la montagna, e a Barano d'Ischia, a est, nelle vicinanze dei costoni a strapiombo sul mare, che insistono la maggior parte dei vigneti, anche se le aziende vinicole sono un po' diffuse su tutto il territorio e molti sono anche i contadini che si dedicano alla produzione propria.
La cultura ischitana è stata sempre influenzata sia dalla natura che, con fertilissime terre di origine vulcanica e un clima ideale, ha concesso frutti spontanei, sia dai naviganti del Mediterraneo che, più o meno di passaggio, sono approdati su questo non trascurabile lembo di terra del Tirreno centro-meridionale. La presenza più significativa è stata quella greca: nel 770 a.C. gli Euboici, prima di proseguire nella formazione di quella che poi è diventata la Magna Grecia, si fermarono sull'isola d'Ischia, convivendo con gli abitanti locali, gli Ausoni, e attivando una rete commerciale con l'Eubea per il traffico, soprattutto, di vasi e vari tipi di contenitore in terracotta, come la celebre Coppa di Nestore, oggi osservabile nel Museo archeologico di Pithecusae. L'antichissima iscrizione recita così: “buona a bersi, ma chi beva da questa coppa, subito sarà preso dal desiderio d'amore per Afrodite, dalla bella corona”. Più tardi, in epoca ellenistica, Ischia diviene un importante centro di esportazione di vino. Venivano perfino create anfore in ceramica, con l'argilla locale, come contenitori per il vino, realizzato con pratiche nate da un proficuo incontro tra culture e colture greche e indigene.
Oggigiorno, con la sigla Ischia DOP troviamo il Bianco, il Bianco Superiore, il Rosso, lo Spumante e il Passito Rosso Per 'e Palummo. I vitigni sono quelli di Forastera e Biancolella, da soli o con aggiunta di altri uvaggi del luogo. A bacca rossa il Guarnaccia e il Piedirosso (in dialetto Per' e Palummo, a causa del colore dei pedicelli tra gli acini che li fanno assomigliare a zampe di colombo), comunque con possibilità di essere mischiati con altri uvaggi locali fino a un massimo del 15%. Con la sigla Epomeo IGP, invece, ci sono, oltre al Bianco, al Rosso e al Passito Rosso, il Rosato, il Passito Bianco e il Novello, con uve da vitigni autoctoni.
L'Ischia bianco ha un colore giallo paglierino più o meno intenso, un odore vinoso, delicato, gradevole; il sapore è secco, di giusto corpo, armonico, con titolo alcolometrico volumico percentuale di 10,50.
Il bianco superiore è molto simile ma dal sapore più corposo e con un volume alcolometrico maggiore (11,50%).
Il Biancolella ha un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, un odore vinoso, gradevole, caratteristico e sapore secco e armonico; titolo alcolometrico volumico percentuale del 10,50.
Il Forastera è di colore giallo paglierino, odore vinoso e delicato e sapore secco, armonico (10,50% vol).
Lo spumante ha una spuma fine e persistente, un colore giallo paglierino più o meno carico, un odore delicato e un sapore secco, fresco e caratteristico (11,50% vol).
Il rosso, rubino più o meno intenso, ha odore vinoso e sapore asciutto, di medio corpo, giustamente tannico (11,00% vol).
Il Piedirosso è di colore rosso rubino, odore vinoso caratteristico e gradevole, sapore asciutto, di medio corpo, giustamente tannico (11,00% vol).
Il passito rosso Per 'e Palummo è di colore rubino tendente al mattone, con odore delicato e sapore amabile, corposo, intenso (14,50% vol).
Per una degustazione in cantina o un'esperienza enogastronomica al ristorante, gli Ischia DOP bianchi sono perfetti da abbinare al pesce al forno, al carpaccio di pesce, agli antipasti di mare, a fritture di pesce di scoglio e a piccoli crostacei, al polpo all'insalata, agli spaghetti al sugo di cicale di mare, ai souté di frutti di mare o come aperitivo. In generale, anche a seconda della specifica bottiglia, con tutti i piatti ittici e i formaggi. Molti ischitani lo prediligono con il coniglio all'ischitana (carne bianca). I rossi vanno a nozze con arrosti di carni rosse e cacciagione e formaggi stagionati; non sono pochi coloro che li abbinano con le alici fritte. I suddetti abbinamenti non vogliono essere esaustivi.
L'Epomeo bianco ha un colore giallo paglierino e un odore fruttato e floreale; il sapore è secco, equilibrato (10,00% vol).
Il rosso, dal colore rubino più o meno intenso, ha un odore floreale, fruttato e sapore secco ed equilibrato (10,50% vol).
Il rosato è di odore floreale, caratteristico, sapore secco, equilibrato, a volte amabile (10,50% vol).
Il Passito, a bacca bianca o a bacca nera, ha un odore intenso, caratteristico, floreale e fruttato; il sapore è amabile o dolce, di corpo, armonico (15,00% vol).
Il Novello ha un titolo alcolometrico volumico totale minimo percentuale di 11,00%. Il Frizzante, se bianco, del 10,00% , se rosso o rosato del 10,50%. L'Epomeo Amabile bianco del 10,00%, rosso e rosato del 10,50%.
Per degustazioni enogastronomiche nelle cantine o pasti nei ristoranti, l'Epomeo IGP bianco è ideale per secondi di pesce. Il rosato è perfetto con i primi piatti, di pesce o di terra. Il rosso si sposa con carni rosse e selvaggina. Tutti ottimi da abbinare a preparazioni con mozzarella di bufala o provola. I passiti vanno accostati a formaggi erborinati e dolci. Abbinamenti, questi, che non intendono essere esaustivi.
Cantine Antonio Mazzella, dal nome dell'anziano viticoltore che le fondò nel 1940, rappresentano un tipico esempio di quella viticoltura eroica che sull'isola viene spesso riscontrata. Le campagne, che affacciano sul mare, non sono facilmente accessibili e la lavorazione dell'uva non può essere meccanizzata. Viene fatto tutto a mano, e il mosto matura nelle cantine scavate nel tufo, per poi essere trasportato in barca, dalla sottostante baia di San Pancrazio, al porticciolo di Ischia Ponte e da qui a Campagnano. L'intera produzione copre poco più della richiesta locale, per questo per conoscere questi vini bisogna venire in loco.
Le Cantine Tommasone, in quattro generazioni, sono passati dai vigneti del comune di Lacco Ameno a quelli a Forio e Sant'Angelo. La vendemmia viene fatta interamente a mano, e i mosti delle uve bianche vengono fatti fermentare in contenitori di acciaio inox con un innovativo metodo, rigorosamente a freddo; quello da uve rosse avviene nella tradizionale cantina di tufo verde. Molto sensibile all'ecosostenibilità, l'azienda realizza anche prodotti di bellezza per il viso a base di uva biologica certificata.
Le Cantine di Pietratorcia appartengono a tre antiche famiglie contadine ischitane: di tufo, come il materiale detritico che caratterizza i fertili terreni delle vigne di Forio e Serrara Fontana, ospitano i fusti di acciaio e le barrique in rovere dove le uve vengono fatte macerare. Nella cantina foriana si può notare la pietra torcia, un grosso masso tufaceo che veniva utilizzato anticamente per la spremitura delle uve.
I vini Casa D'Ambra, fondata nel 1888, nascono dai vigneti di proprietà della famiglia, sul versante sud-ovest dell'isola, e da quelli di altri viticoltori ischitani. Uve autoctone che vengono vendemmiate manualmente, anche in questo caso alla vecchia maniera cosiddetta eroica, a Forio.
L'Azienda Agricola Ruffano produce anche ottimo vino, con uvaggi da coltivazioni lavorate con cura e i tipici metodi naturali della tradizione. La tenuta si trova sui pendii situati tra Punta Chiarito e Sant'Angelo.
Costa delle Caranfe, l'azienda agricola di Antonio Mattera, ha vigneti e cantina a Barano d'Ischia, in località Sparaino.
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