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Ischia, paradiso delle castagne

Gustosa prelibatezza dei boschi ischitani

Dal punto di vista enogastronomico l'autunno è probabilmente la stagione più "saporita" sull'isola d'Ischia. Si comincia con la vendemmia che tiene occupati migliaia di ischitani dalla seconda metà di settembre fino alla prima decade di ottobre. Poi ci sono i funghi e le lampughe, autentiche passioni che seguono da vicino quella per sua maestà il coniglio. Infine ci sono le castagne, di cui i boschi dell'isola abbondano.

In particolare la Falanga, sei ettari di castagneto a 500 metri sul livello del mare. Un bosco meraviglioso, a metà strada tra il villaggio contadino di Santa Maria al Monte e l'Eremo di San Nicola, sulla vetta del Monte Epomeo. La Falanga, in realtà, è molto più di un bosco. C'è chi ha definito questa selva un museo a cielo aperto per la gran quantità di tracce che reca dell'antica architettura rupestre dell'isola.

Cellai, cisterne, palmenti, fosse della neve: tutto rigorosamente realizzato nel soffice tufo verde del Monte Epomeo che, in questa parte dell'isola (il versante sud-occidentale) abbonda più che nel resto del territorio. Ma castagne se ne trovano in gran quantità anche lungo la fascia pedemontana di Lacco Ameno e Casamicciola.


Il sentiero dell'Allume che dal Cretaio sbuca nella parte alta di Piazza Maio, racconta un altro pezzo di storia ischitana. Una storia ancora più antica rispetto a quella della Falanga, perché racconta di un'epoca in cui da questo versante dell'Epomeo (nord) veniva estratta l'alunite (da cui viene realizzato l'allume di rocca). L'alunite e successivamente i fanghi utilizzati agli albori del turismo isolano.

Insomma, raccogliere castagne sull'isola d'Ischia non è mai un'attività a se stante. Se due indizi non vi bastano ce n'è un terzo che, come si dice, fa la "prova": la selva di Buceto su fino ad arrivare a Piano San Paolo. Andar per castagne in questo bosco tra Casamicciola e Barano, è l'occasione per scoprire l'antico acquedotto di Buceto, un'opera ingegneristica del '700 pensata per servire Ischia Ponte e, in seguito, il Palazzo Reale di Ischia.

Venendo alle proprietà della castagne ischitane, va subito detto che il grande apporto calorico ne ha fatto in passato un alimento fondamentale nella dieta degli isolani. Da fare arrostite o lesse con l'aggiunta di una foglia di alloro. Oggi che non sono più un alimento fondamentale, le castagne sono soprattutto uno sfizio. Uno sfizio per il quale molti fanno a meno di andare in montagna, preferendole comprare dal fruttivendolo o al supermercato.

C'è però chi continua a "servirsi" dei boschi ischitani e non è affatto un male, anzi. Il consiglio, perciò, se desiderate venire in vacanza a Ischia nei mesi autunnali, è di farlo anche voi. Come detto fin qui, castagne o meno, i boschi di Ischia raccontano tante altre cose. Vi aspettiamo!

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