Stai programmando una vacanza a Ischia per quest'anno? Abbiamo selezionato una serie di immagini che mostrano alcune delle cose migliori da vedere sull'isola d'Ischia.
Il Castello Aragonese è senza dubbio l'immagine simbolo di Ischia nel mondo. Visitabile tutto l'anno, a cavallo tra la fine di giugno e la prima settimana di luglio ospita l'Ischia Film Festival, l'unico festival internazionale dedicato alla valorizzazione delle location cinematografiche. L'occasione giusta per visitare questa antica fortezza che, specie sul far della sera, regala scorci ed emozioni uniche. Nella foto l'istmo in pietra che collega il Castello Aragonese al borgo di Ischia Ponte.
Ischia Ponte, insieme a Sant'Angelo, è uno dei gioielli dell'architettura mediterranea. Superfetazioni, archi, logge, giardini, case patrizie e umili abitazioni di pescatori: tutto in questo antico borgo marinaro che per secoli è stato il cuore pulsante della vita civile dell'isola d'Ischia. Perciò, guai a trascurare i dettagli, come il magnifico sky line di Via Soronzano, strada di collegamento tra l'antico "Borgo di Celsa" e la frazione di Cartaromana. Le scale cominciano a lato della Chiesa Collegiata dello Spirito Santo, dove sono custodite le reliquie di San Giovan Giuseppe della Croce, patrono dell'isola d'Ischia.
La Chiesa Collegiata dello Spirito Santo fu costruita quasi per intero con i lasciti dei "mitici" pescatori di Ischia Ponte. Chiunque voglia vederli da vicino, osservarne le facce cotte dal sole e dalla salsedine farà bene a recarsi la mattina presto sul piazzale antistante il Castello Aragonese. La compravendita del pescato è uno dei quei riti della mediterraneità cui è indispensabile assistere per afferrare il "genius loci" dell'isola più grande del golfo di Napoli.
Ischia, però, è un'isola dalla "doppia anima" o, ancora meglio, un'"isola di terra" con una minoranza "intensa" di pescatori. I contadini, infatti, sono sempre stati assai più numerosi dei pescatori. Alle loro espressioni corrucciate e fiere lo scultore Giovanni Maltese dedicò tutta la sua vita artistica. Le opere di Maltese sono custodite al secondo piano del Museo civico del Torrione a Forio. Un'occasione importante per fare la conoscenza di quest'artista, ma soprattutto per approfondire la traiettoria del "verismo" che in Italia, diversamente dalla Francia, attinse alle tradizioni regionali e locali.
Ma Ischia, da un punto di vista storico e artistico, è famosa per il Museo archeologico di Pithecusae. Il Museo si trova a Lacco Ameno, all'interno di Villa Arbusto, ex dimora ischitana del Cav. Angelo Rizzoli, l'uomo che con i suoi investimenti contribuì enormemente alla rinascita turistica dell'isola d'Ischia. Nel Museo, oltre alla celebre Coppa di Nestore, sono custoditi numerosi reperti ceramici (vd. foto) della colonia di Pithecusa che - giova ricordare - fu il primo insediamento greco nel bacino del Mediterraneo occidentale.
La colonizzazione greca spiega anche l'importanza della coltivazione della vite nella cultura e nell'economia locale. Prima dell'avvento del turismo, infatti, la viticoltura era il "core business" dell'economia ischitana. Un mestiere faticoso, tanto più al cospetto di una natura difficile, ancorché generosa di frutti. La bellezza del paesaggio è sempre stata una potente consolazione, spesso l'unica, a fronte di condizioni di vita assai dure. L'immagine a lato è stata scattata nella Tenuta Giardini Arimei a Panza, al termine di un pomeriggio di vendemmia che la proprietà ha voluto condividere con turisti e residenti.
Assieme alla vite, l'allevamento del coniglio è stato per lungo tempo l'altra coltura cardine dell'isola d'Ischia. Come si vede dall'immagine, ancora oggi c'è chi preferisce crescere l'animale allo stato semi-brado, anziché nelle più pratiche gabbie. Fonti autorevoli stimano che sull'isola d'Ischia il consumo dell'animale sia addirittura 3 volte superiore la media nazionale. Non è un caso, perciò, che il piatto principe della gastronomia locale sia il celebre coniglio all'ischitana e non, come sarebbe lecito aspettarsi su un'isola, una qualche pietanza a base di pesce.
Le differenze ci sono, però non vanno enfatizzate oltre modo. Ischia resta una località balneare da tanti anni sulla breccia, e il perchè è presto detto, come si può vedere dall'immagine a lato. Questo scatto è stato realizzato in prossimità della piccola Spiaggia delle Monache, sotto la collina di Monte Vico a Lacco Ameno, durante il classico giro dell'isola d'Ischia via mare.
Del resto, che la collina di Monte Vico fosse un luogo bellissimo lo sapevano già i Greci che sbarcarono sulle coste di Lacco Ameno nell'VIII secolo a.C. Scelsero di approdare su questo tratto di costa dell'isola perchè meno esposto ai forti venti di maestrale e libeccio. Ma chissà se non scelsero la collina di Monte Vico anche per i suoi struggenti tramonti. La magia del tramonto è senz'altro uno dei motivi per cui vale la pena visitare Ischia, come si accorsero presto i tanti artisti, soprattutto pittori, che scelsero di soggiornare sull'isola a partire dagli anni '40 fino ai '70 del secolo scorso.
Per ultima, ma solo per ragioni espositive, Sant'Angelo, la "piccola Capri" dell'isola d'Ischia. Un antico borgo di pescatori che il turismo ha trasformato nella località più chic dell'isola senza stravolgere, anzi valorizzando, le peculiarità del luogo. Vale per Sant'Angelo la stessa raccomandazione fatta per Ischia Ponte. Guai a scambiare una parte con il tutto. Sant'Angelo non è solo la piazzetta, il porticciolo e la "Torre", l'isolotto tufaceo davanti al borgo. La Madonnella, la parte alta di Sant'Angelo, secondo molti racchiude la vera essenza del luogo: sole, mare e tutta la quiete di un'isola in mezzo al Mediterraneo.
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